Viviamo in un mondo in cui siamo circondati e sovraesposti a stimoli di ogni genere, tendenza ancora più acuta quando limitiamo l’osservazione al mondo digitale. In questo contesto di sovraesposizione continua, catturare e mantenere l’attenzione e la considerazione degli utenti è la vera sfida di ogni business.

Seguendo questo paradigma, gli strumenti di analisi web e app non possono essere impiegati limitatamente per il monitoraggio delle conversioni, ma devono abbracciare e permettere di indagare la capacità del business di creare relazioni durevoli con i propri utenti.

Google Analytics 4, la nuova versione di Google Analytics, grazie al suo modello di raccolta e strutturazione dati si presenta come un valido alleato in grado di rispondere alla nuova sfida della web analytics: stimare il Return of Interest dei propri utenti.

Cinque analisi da fare con Google Analytics 4 per misurare e migliorare l’engagement degli utenti sul tuo sito

Per chi si occupa di analisi, esistono molteplici metriche utili per avere una chiara indicazione dell’interesse degli utenti (es. share of voice, active users, app stickiness, retention rate,
churn rate, time on page). Tuttavia, occorre tenere a mente che l’individuazione delle metriche significative (o dell’unica metrica che conta) rappresenta un processo strategico fondamentale.

L'obiettivo di questo articolo è condividere alcune strategie per migliorare la propria conoscenza e agire
nell'interesse dei propri utenti utilizzando i dati di Google Analytics 4.

In particolare, vedremo come Google Analytics 4 può aiutare a:

  1. Individuare pagine e contenuti più ingaggianti
  2. Comprendere percorsi utenti sul proprio sito/app
  3. Capire quali canali portino interazioni significative
  4. Monitorare variazione nel comportamento utenti
  5. Studiare e raggiungere le proprie migliori audience

1. Individuare pagine e contenuti ingaggianti

La prima azione da svolgere su Google Analytics 4 è comprendere quali pagine o contenuti siano i più performanti e quali meno. 

Questo tipo di analisi è dipendente da che tipo di prodotto digitale stiamo analizzando ma è comunque possibile seguire alcune indicazioni e soluzioni applicabili a tutti:

  • Ragionare in termini di utenti, non sessioni: le sessioni su GA4 non hanno la stessa rilevanza degli utenti
  • Prestare attenzione a metriche di engagement: l’Average engagement time offre una chiara visione di quanto gli utenti siano temporalmente attivi su una pagina specifica ed in aggregato. Se il sito/app è contenutistico o interattivo, un valore elevato indica buone performance dei contenuti.
  • Monitorare eventi e conversioni intermedie: spesso si applicano come conversioni azioni terminali nello user journey come l’acquisto, ma monitorare il compimento di interazioni significative intermedie (es. iscrizione newsletter, click su banner) permette di comprendere e valutare meglio l’efficacia dei contenuti nella fidelizzazione del utente.

Questi tre consigli per individuare pagine e contenuti ingaggianti possono essere facilmente monitorati su GA4 in diversi modi:

  • tramite il report standard Engagement > Pages and screens,
  • creando un’Esplorazione libera con metriche come Visualizzazioni di pagina, Utenti, Average engagement time, conversioni e dimensioni quali Page title ed Event name,
  • creando una Funnel analysis che esplori diversi step caratterizzati da contenuti sequenziali (es. una guida in più parti, un processo di acquisto). 

2. Comprendere i percorsi degli utenti 

Riuscire ad indirizzare i propri utenti verso determinati contenuti o a compiere determinate azioni è alla base dell’ottimizzazione della user journey. Tuttavia, spesso riscontriamo un'importante differenza tra previsioni di percorsi e realtà della navigazione utenti

  • Individuare “vicoli ciechi” voluti e imprevisti: contenuti da cui l’utente non possa che compiere un’azione/conversione o uscire, o altre pagine o sezioni da cui si generino dei “vicoli ciechi”, come ad esempio 404. Individuare ed agire su di essi è fondamentale per l’ottimizzazione dell’esperienza utente
  • Analizzare sequenze di interazioni: è possibile descrivere l’esperienza utente per sequenze di interazioni che ha compiuto. Spesso comprendere in quale ordine tali eventi avvengano (es. guardare immagini di prodotto subito prima di aggiungerlo al carrello) offre spunti su quali interazioni offrano maggiore valore aggiunto ai propri utenti.
  • Scoprire “salti” inaspettati: percorsi di navigazione non scontati o previsti in fase di progettazione del prodotto digitale. Riuscire ad individuarli rappresenta un’opportunità di semplificare l’uso del proprio prodotto, aumentando il coinvolgimento e l’interesse degli utenti.

Questi aspetti possono essere analizzati su GA4 con alcuni strumenti:

  • creando una o più Path exploration da cui osservare punti di partenza e arrivo di utenti, ragionando sia per pagine che per eventi
    TIP: in caso di eventi, valutare di escludere eventi automatici o non significativi per avere un quadro più chiaro
  • creando una Funnel analysis che esplori diversi step di percorsi significativi
    TIP: impostare il funnel come “Open” permette di individuare ingressi di utenti nel funnel ad ogni step, evidenziando modi non previsti di utilizzare il proprio prodotto.

3. Capire quali canali portino interazioni significative

Nella Digital Analytics è fondamentale comprendere quali canali siano più significativi per acquisire utenti e traffico al proprio sito e app. Il tema è sicuramente molto ampio, ma un punto di discussione importante è come individuare i canali più rilevanti. In questo, Google Analytics 4 può offrire importanti strumenti per analizzare al meglio la qualità e il valore del traffico.

Alcuni aspetti da ricordare quando si utilizza GA4 per valutare i canali di acquisizione sono:

  • Distinguere tra acquisizione utenti e acquisizione traffico: GA4 distingue tra dimensioni per sessione e dimensioni per utenti. Nel caso di sessioni, ogni sessione avrà un proprio set di dimensioni; nel caso utente invece le dimensioni si riferiscono al primo momento in cui è arrivato sul proprio sito/app. Entrambe le tipologie offrono spunti rilevanti, ma è importante essere consapevoli della loro differenza.
  • Tenere a mente la categorizzazione automatica dei canali: GA4 applica automaticamente un nome Canale basandosi su corrispondenze su Source e Medium. 
  • Individuare conversioni ed eventi significativi per diversi canali: non tutti gli utenti che arrivano sul sito sono allo stesso punto nel loro user journey, il che si riflette sulle interazioni che compiranno, così come le conversioni migliori per valutarli. Associare dunque canali a conversioni affini con gli obiettivi di acquisizione.

    Attività per analizzare i proprio canali su GA4:
  • analizzare i report nella sezione Acquisition, distinguendo tra utenti e traffico (basato sulle sessioni)
  • creare Funnel analysis che esplori diversi step di percorsi significativi, impostando come criterio la provenienza del traffico da diverse fonti
  • esplorare la sezione Advertising per confrontare modelli di attribuzione e visualizzare percorsi di conversione

4. Seguire i propri utenti nel tempo 

Il comportamento degli utenti varia nel tempo, sia in senso assoluto, in quanto ore o giorni diversi si traducono in comportamenti diversi, sia in senso relativo, in quanto ogni utente si comporterà in maniera diversa nel corso del tempo. Questo secondo punto è di particolare interesse per costruire un rapporto duraturo con il proprio pubblico.

Utilizzando Google Analytics 4 per monitorare nel tempo i nostri utenti è utile tenere a mente alcuni consigli:

  • Distinguere non solo tra utenti nuovi e di ritorno, ma tra utenti totali e utenti attivi: GA4 pone distinzioni tra tutti gli utenti raggiunti e quelli che si sono dimostrati attivi. Applicare una metrica piuttosto che l’altra può portare importanti informazioni.
  • Fare leva su metriche automatiche disponibili: GA4 calcola automaticamente molte metriche utili come Daily/Weekly/Monthly Active Users (DAU/WAU/MAU) così come user retention e lifetime value. Incrociare questi dati può fornire importanti indicazioni sull’engagement degli utenti con il proprio prodotto.

Per scoprire pattern di comportamento dei propri utenti nel tempo:

  • analizzare il report Retention, in particolare creando comparazioni tra utenti diversi.
  • creare un esplorazione User lifetime, analizzando e visualizzando comportamenti e trend degli utenti nel tempo.

5. Studiare e raggiungere le proprie migliori audience

Google Analytics 4 mette a disposizione una funzione di creazione audience avanzata, in grado di generare segmenti di utenti in base a caratteristiche complesse. 

Ecco alcuni consigli per usare al meglio questa funzionalità:

  • Inviare le audience a piattaforme ads: GA4 permette di inviare le audience create a piattaforme di advertising, il che garantisce di inviare messaggi mirati ad utenti ricettivi. 
  • Fare uso delle audience predittive: grazie all’utilizzo di sistemi di Machine Learning resi disponibili da Google, Ga4 può creare “predictive audience”, in grado di individuare utenti potenzialmente orientati a compiere una conversione o a rischio di perdita. 
  • Valutare l’ingresso in una audience come conversione: creando un’audience partendo da condizioni o sequenze di eventi, è possibile generare un evento automatico all’ingresso di nuovi utenti nella audience. Questo significa che, in caso di criteri complessi (es. compimento di una sequenza specifica di azioni, visita di alcune pagine target) è possibile targettizzare in maniera mirata gli utenti che rispettino le condizioni, potendo così generare comunicazioni ed iniziative marketing su misura.

Per sfruttare al massimo le audience su GA4 è possibile:

  • creare audience da Configure > Audiences o da una qualsiasi esplorazione.
  • analizzare ed individuare nuovi potenziali audience tramite l’esplorazione Segment overlap
  • confrontare performance di diverse audience su esplorazioni come Funnel exploration o Free form, per individuare e validare la strategia di segmentazione degli utenti.

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