Oggi vedremo cosa sono e a cosa servono le Zone in Google Tag Manager, la nuova funzionalità introdotta per la gestione di container multipli all’interno dello stesso account.
Nota: se quello che abbiamo scritto ti suona incomprensibile, ti consigliamo di partire dal nostro articolo introduttivo a Google Analytics e Google Tag Manager.
Cosa sono le Zone di Google Tag Manager?
A marzo 2018 Google ha introdotto questa funzionalità per la gestione di diversi team o gruppi di lavoro che operano sullo stesso container di Google Tag Manager.
Innanzitutto ricordiamo che è possibile caricare più container (per intenderci, il numero GTM-XXXXXX che vedi una volta entrato all’interno del tuo account) sulla stessa pagina.
Ad esempio, se una multinazionale utilizza due agenzie diverse, una per la gestione di analytics e l’altra per la gestione delle campagne su Adwords, potrebbe permettere ad entrambe di caricare il proprio container all’interno del sito.
Questa soluzione ha però un problema fondamentale: non permette alla multinazionale di limitare i permessi di ogni agenzia, che avrebbe carta bianca sul contenuto del proprio container. Ricordiamo infatti che GTM è uno strumento MOLTO potente, che se usato in modo improprio potrebbe modificare il comportamento di un sito web o addirittura renderlo inutilizzabile.
Ecco quindi che entrano in gioco le Zone di Google Tag Manager.
Perché utilizzare le Zone?
Le zone permettono di collegare più container allo stesso sito web, senza però lasciare permessi illimitati all’amministratore di ogni container. L’amministratore principale potrà infatti definire:
- Boundaries (confini): ovvero le pagine (o i gruppi di pagine, gli hostname e così via) dove quella specifica zona è attiva. Al di fuori di questi confini questo contenitore di google tag manager non è funzionante. Ad esempio si potrebbe limitare il raggio d’azione del container alle pagine che contengono la parola “orecchini”:
- Restrictions (restrizioni): di default le zone possono gestire tutti i tipi di tag, ma grazie alle restrizioni è possibile limitare la tipologia di tag che il gestore del contenitore può “sparare”.
Come si attivano le zone di google tag manager?
Innanzitutto ricordiamo che questa funzionalità per il momento è disponibile soltanto nella versione 360 (a pagamento) di Tag Manager. Se quindi sei un utilizzatore “normale” non cercare la sezione Zones sotto alle cartelle, perché… non c’è!
Per tutte le domande più operative su come aprire e gestire le zone ti rimandiamo alla documentazione ufficiale di Google a questo link.
Conclusione
Le zone sembrano un’ottima evoluzione del sistema di approvazione delle modifiche presente nel “vecchio” GTM.
Purtroppo al momento sono disponibili solo nella versione 360 di GTM, ma c’è anche da dire che sono proprio le aziende più grandi ad avere bisogno di questa funzionalità.
Se vuoi approfondire su Google Tag Manager questo articolo fa al caso tuo.
Speriamo che questo articolo ti sia piaciuto e se hai dubbi o domande non esitare a contattarci!