8 Novembre 2018

Instagram Analytics: come funziona e come richiedere l’accesso

In questo articolo parliamo di Instagram Analytics: cos'è, come funziona e come richiederle l'accesso.

Instagram è senza dubbio il social network del momento; non sorprende quindi che sempre più aziende stiano cercando di sfruttare la piattaforma per promuovere i propri prodotti e servizi. Fino ad oggi era però difficile raccogliere dati approfonditi sulle interazioni con il proprio account Instagram.

È vero, esisteva un pannello di Insights - ma il confronto con il pannello di Facebook Analytics era impietoso. Per questo con una nota ufficiale del 1 novembre Facebook ha annunciato il rilascio del pannello di Instagram Analytics.

Come funziona Instagram Analytics


I dati che fino ad oggi venivano forniti dalla piattaforma si limitavano alle interazioni con i contenuti e le Storie pubblicate, ma non fornivano un'immagine chiara del customer journey lungo tutto il funnel.

Eppure, Instagram è uno strumento chiave per moltissime aziende: basti pensare su oltre 1 miliardo di account attivi, l'80% segue almeno un brand (fonte: dati interni di Instagram). Questo significa che più di 800 milioni di persone nel mondo non si limitano a seguire Cristiano Ronaldo o l'ultima fashion victim, ma vedono nei loro wall le notizie da aziende a cui sono affezionati.

Il pannello di Instagram Analytics rappresenta uno sforzo ulteriore da parte di Facebook nella direzione di fornire una visione davvero omni-channel degli utenti. Rispetto a Google Analytics può infatti contare su un tracking user-based molto più raffinato: chi non effettua l'accesso a Facebook sia da mobile che da desktop? Il nuovo pannello di Instagram Analytics permette di rispondere a domande come:

  • Le persone che interagiscono con il mio account Instagram acquistano anche i miei prodotti?
  • Su 1000 persone che visitano il mio sito quante sono anche follower di Instagram?
  • Chi commenta o mette "mi piace" alle foto su Instagram è anche un cliente più affezionato?

I dati di Instagram saranno consultabili all'interno di qualsiasi report esistente all'interno di Facebook Analytics. Ad esempio, sarà possibile creare un funnel che includa come punto di partenza una interazione su Instagram, per continuare poi su specifiche azioni sul sito come la visualizzazione o l'acquisto di un prodotto.

Sarà finalmente possibile rispondere a domande come: vale la pena pagare migliaia di euro Chiara Ferragni per una suo foto con gli ultimi collant di Intimissimi? Qual è l'effettiva ricaduta sul mio business?

Come richiedere l'accesso a Instagram Analytics

Al momento in cui scriviamo (8 novembre 2018) la funzione è ancora in fase di test: è possibile richiedere l'accesso compilando il form presente a questo link. Secondo la nota ufficiale di Facebook, i dati di Instagram saranno consultabili all'interno del pannello di Facebook Analytics nei prossimi mesi. Ci aspettiamo che questa novità sarà disponibile per il grande pubblico nel primo trimestre del 2019.

10 Ottobre 2018

Facebook pixel e 1st party cookie: aggiornamento di ottobre 2018

Oggi parliamo di Facebook pixel e 1st party cookie.

Con una mail inviata a tutti i proprietari di account pubblicitari che utilizzano il pixel di tracciamento, Facebook ha fatto sapere che a partire dal 24 ottobre 2018 renderà disponibile l’opzione first-party cookie con il suo pixel. Questa sarà l’opzione attivata di default su tutti gli account.

Si tratta di un cambiamento importante sia del punto di vista del tracciamento che dal punto di vista della privacy. È quindi importante capire a fondo cosa significa veramente questa novità e come le aziende possano prendere una decisione consapevole in merito.

Perché Facebook Pixel ha introdotto questa novità

Anche se né nella mail, né nell’annuncio ufficiale è detto chiaramente, questo cambiamento è stato dettato dalle politiche sempre più stringenti di Apple nei confronti dei cookie di terze parti. Già da giugno 2017 infatti, l’azienda di Cupertino ha deciso di bloccare i cookie in grado di effettuare il cosiddetto cross-device tracking all’interno del suo browser Safari. Questa decisione ha ovviamente messo i bastoni tra le ruote alle grandi piattaforme pubblicitarie (leggi Facebook e Google), per cui è diventato più difficile tracciare in modo preciso il comportamento degli utenti.

Che sia una decisione condivisibile o meno (dopotutto, chi non è stufo di venire inseguito dagli annunci del volo in Grecia che ha cercato 3 anni fa?), Facebook ha dovuto correre ai ripari, e questa novità è proprio una risposta alla politica di Apple. Nelle prime righe della mail inviata sembra lanciare una frecciatina a Apple, quando dice “use of first-party cookies for ads and site analytics is becoming the preferred approach by some browsers” (some browsers = Safari).

Nell’annuncio ufficiale invece sono più subdoli, perché cercano di far passare questa modifica come un modo per venire incontro agli inserzionisti, quando dicono:

“To give you more control over how you use your Facebook pixel, you can now decide whether to use your pixel for advertising and analytics purposes or for analytics only. You can also choose what types of cookies to use with your Facebook pixel.”

In realtà sappiamo che non è per dare maggiore controllo alle aziende, ma per cercare di aggirare il limite imposto da Apple.

Qual'è la differenza tra 1st party cookie e 3rd party cookie?

In questo articolo non spiegheremo cosa sono i cookie. Se hai bisogno di una rinfrescata puoi farlo rileggendo il nostro articolo.

Qual è la differenza tra cookie di terze parti e quelli “proprietari”? I cookie di terze parti sono quelli creati da un dominio diverso da quello in cui si trova l’utente al momento della visita, quelli proprietari invece sono quelli creati dallo stesso dominio in cui si trova l’utente. Per fare un esempio, sul sito digitalpills.it i 1-st party cookie sono tutti quelli creati dal dominio digitalpills.it, mentre i 3-rd party cookie sono quelli creati ad esempio da Facebook o Google.

I cookie di terze parti vengono tradizionalmente utilizzati dalle piattaforme pubblicitarie per tracciare il comportamento degli utenti tra siti diversi. Ad ogni persona è associato un id univoco (un po’ come la targa dell’auto) che permette di identificare tutte le visite di quella persona, a prescindere dal dispositivo utilizzato. E’ così che Facebook raccoglie sempre più dati sul nostro comportamento, e riesce a creare un’immagine sempre più precisa delle nostre preferenze e dei nostri gusti.

Utilizzando ad esempio il pannello “Application” degli strumenti per sviluppatori di Google Chrome è possibile vedere quali cookie sono stati salvati da un sito web. Per accedervi, all’interno di qualsiasi pagina puoi cliccare con il tasto destro, quindi ispeziona e poi “Application”:

Visualizzare cookie sito web

Prediamo ad esempio i cookie salvati sul sito digitalpills.it, come vedi si possono suddividere in cookie di terze parti e cookie proprietari:

Come impostare questa nuova opzione di Facebook Pixel e 1st party cookie

Nella guida ufficiale, Facebook spiega nel dettaglio la procedura da seguire per disattivare questa opzione. Ricordiamo infatti che l’opzione predefinita per tutti gli utilizzatori, a partire dal 24 ottobre, sarà quella di utilizzare sia il “vecchio” cookie di terze parti che quello proprietario. Se vorrai sfruttare l’opzione 1-st party cookie non dovrai quindi fare nessuna modifica al tuo account.

Se invece devi disattivare l’utilizzo di 1-st party cookie da parte di Facebook, di seguito riportiamo i passaggi fondamentali:

    1. Effettua l’accesso al tuo account pubblicitario Facebook.
    2. Clicca sul menu in alto a destra e seleziona l’opzione “Events manager” all’interno della sezione “Measure & report”.
    3. Seleziona il pixel per cui vuoi modificare l’opzione, e clicca sulla voce “settings”.

Clicca sul tasto “Edit” per modificare le preferenze.

Come funziona tecnicamente la nuova impostazione sui 1-st party cookie?

Per il momento la modifica non è ancora disponibile, riportiamo quindi quello che è stato raccontato da Adweek in un recente articolo. Dopo il 24 ottobre proveremo personalmente questa funzionalità e ne analizzeremo il funzionamento con i nostri lettori.

Il sistema dovrebbe funzionare in modo simile a Google Adwords. Facciamo un po’ di reverse engineering di una campagna del gruppo FCA:

  • In coda all’URL di ogni annuncio pubblicitario sarà aggiunto un parametro. Ad esempio se il link della landing da utilizzare è https://dpromo.fiat.it/pandawaz, all’interno di adwords il link diventerà https://dpromo.fiat.it/pandawaze?gclid=EAIaIQobChMIz6vBg5H53QIVTPlRCh02JQs9EAAYASAAEgJ_bPD_BwE. Nel caso di Google, gclid è proprio il nome del parametro che identifica una campagna adwords.
  • Il valore del parametro sarà salvato all’interno del browser del visitatore come 1-st party cookie, in modo da aggirare i blocchi di Apple. Anche il cookie di terze parti di Facebook sarà comunque utilizzato.
  • Il valore del parametro sarà inviato a Facebook insieme a tutte le altre informazioni sull’utente.

Per concludere, cosa cambia con questa novità

Ogni inserzionista potrà decidere se utilizzare o meno questa nuova funzionalità riguardante Facebook pixel e 1st party cookie. Probabilmente consentirà di aumentare l’efficacia degli annunci su Facebook grazie ad un miglioramento della definizione dei pubblici, quindi non c'è motivo di non usarla

Come al solito però, non è tutto oro quel che luccica: sarà infatti necessario verificare con il proprio dipartimento legale se questa modifica renderà necessario modificare la cookie e privacy policy del proprio sito.

 

4 Maggio 2018

Cos’è Facebook Analytics, come funziona e quali dati raccoglie

In questo articolo vedremo cos’è Facebook Analytics, quali sono i requisiti per poterlo usare, a cosa serve e quali sono i dati che raccoglie.

Innanzitutto, cos’è Facebook Analytics?

Facebook Analytics è uno strumento messo a disposizione dal noto social network che permette di capire come le persone interagiscono con il tuo sito e la tua pagina Facebook, le loro caratteristiche demografiche (sesso, età, reddito...) e psicografiche (ad esempio, quali pagine seguono).

Ad esempio, ti permette di visualizzare il tuo funnel di vendita, conoscere il lifetime value degli utenti, vedere come le tue strategie di promozione interagiscono fra loro. Tutto questo gratuitamente.

Quali sono le differenze tra Facebook Analytics e Google Analytics?

Se segui il nostro blog da un po', saprai che siamo grandi appassionati di Google Analytics. Probabilmente quindi ti starai chiedendo quali siano le differenze tra i due strumenti. A nostro avviso, le due piattaforme sono da usare insieme, non sono quindi da vedere come sostitute.

Google Analytics permette di avere una visione molto dettagliata del comportamento dei visitatori, con possibilità virtualmente infinite se si utilizza anche Google Tag Manager.

Se è vero che Facebook Analytics è per il momento uno strumento meno raffinato, ha però un grande vantaggio: si basa sul cookie più potente del web. Questo perché Facebook ha a disposizione informazioni molto dettagliate sui suoi utenti, e ci può quindi dare una grande mano nell'approfondire gli aspetti di profilazione dei visitatori.

C'è poi un altro aspetto da considerare a favore di Facebook: il tracking cross-device è molto più preciso rispetto a quello di Google. Questo perché se Mario Rossi utilizza lo smartphone e 3 computer diversi sarà sempre Mario Rossi per Facebook, mentre agli occhi di Google molto probabilmente sarà 4 persone diverse (nota 1).

Quali sono i requisiti per poter utilizzare Analytics di Facebook?

  1. Avere un sito web
  2. Avere il pixel di Facebook installato sul sito
  3. Avere gli Eventi di Conversione configurati e funzionanti

Ti consigliamo di configurare questi eventi:

  1. view content, per le landing page o le pagine di vendita
  2. lead, per esempio per le squeeze page, per sapere se i visitatori si iscrivono e si convertono quindi in potenziali clienti
  3. add to cart, per sapere se i visitatori aggiungono i tuoi prodotti al carrello e iniziano il processo di acquisto (questo ovviamente nel caso di un e-commerce)
  4. puchase, per sapere se acquistano e anche quanto è l’importo degli ordini.

Ora che sai cos'è Facebook Analytics, vediamo

Cosa posso fare con Facebook Analytics?

Per accedere a Facebook Analytics, devi entrare nel tuo business manager. Clicca sull’icona in alto a sinistra, si aprirà un menù a tendina. Trovi Analytics sotto Misurazione e Report.

Oppure puoi andare direttamente da qui www.facebook.com/analytics.

Una volta aperta, la Panoramica inizierà a prendere forma e ti darà tutte le informazioni di cui hai bisogno in forma di dashboard (devi solo dare un po’ di tempo perchè inizi a raccogliere abbastanza dati).

In questa dashboard hai una visione di insieme delle statistiche.

Se vuoi creare delle dashboard personalizzate, vai nella barra a sinistra, clicca Dashboard -> create a new dashboard -> dalle un nome -> aggiungi delle statistiche. Ma prima di creare le tua dashboard personalizzate, è utile che tu conosca le statistiche di cui puoi usufruire.

 

Le statistiche principali di Facebook Analytics

Vediamo adesso quali sono le sottosezioni che trovi nel menù a sinistra: ognuna ti dà delle statistiche diverse e la loro importanza dipende dalle tue domande e dai tuoi obiettivi.

Questa è la schermata “Panoramica”, qui trovi le metriche chiave, l’attività nelle ultime 24 ore, negli orari per tutti giorni della settimana e i dati demografici dei visitatori.

Dal menu sulla sinistra è possibile navigare tra le altre sezioni degli analytics, più o meno importanti a seconda dello strumento analizzato.

 

Vediamole:

 

1. UTENTI ATTIVI

Gli utenti attivi rappresentano il numero di persone che usano il tuo prodotto (ad esempio: app, sito Web, bot di Messenger).

2. FUNNEL

Questa schermata ci permette di vedere quante persone sono arrivate alla fine del nostro funnel, quali sono i punti in cui la maggior parte degli utenti si sono fermati e quanti non sono andati oltre il primo step.

Come puoi immaginare, questa funzionalità è molto importante nell’ottica di ottimizzazione dell’esperienza online degli utenti.

3. MANTENIMENTO

Questa sottosezione ti permette di sapere qualcosa sulla percentuale di persone che iniziano ad usare il tuo prodotto (app, sito, bot) e che continuano ad usarlo nel tempo. In base all’origine dell’evento che hai configurato precedentemente, questa sezione può includere diversi grafici che ti mostrano quanto un utente rimane attivo dopo la sua prima interazione con il tuo prodotto (il bot, il sito o la tua pagina).

4. COORTI

In questa sottosezione trovi informazioni su come si comportano diversi gruppi di persone nel corso del tempo. Una coorte di Facebook Analytics è un gruppo di persone che usano il tuo prodotto per eseguire la stessa azione. Questa funzione ti serve per capire il comportamento delle persone ed avere maggiori informazioni sul mantenimento degli utenti e sul lifetime value.

5. DETTAGLI

Qui puoi capire chi sta usando il tuo prodotto (come il tuo sito o la tua pagina) e in che modo lo usano. Puoi creare delle tabelle pivot con un massimo di tre parametri (come area geografica, genere, età, origine del traffico…) per avere delle informazioni dettagliate. Questa funzione può essere interessante se non hai le idee chiare sul tua audience e su chi sono le persone che interagiscono di più.

6. PERCENTILI

In questa sottosezione puoi vedere quali gruppi di persone sono più attivi e quali producono maggiore valore. I dati che vedi dipendono da come hai configurato Facebook Analytics, e potrebbero essere questi: invii dell’app, visualizzazioni della pagina, acquisti. Oppure puoi creare una cartolina personalizzata, ovvero un grafico personalizzato sugli eventi che registri.

7. LIFETIME VALUE

In questa sottosezione puoi vedere nel corso di settimane o mesi in quanto tempo i tuoi visitatori si convertono in clienti. Per misurare il lifetime value, Facebook Analytics considera i ricavi generati dagli utenti a partire da quando hanno iniziato a usare il prodotto (ad esempio la loro prima visualizzazione del sito. In questa immagine vedi un esempio di grafico e tabella di lifetime value.

Conclusioni

In questo articolo abbiamo visto cos'è Facebook Analytics, a cosa serve, quali sono i requisiti perchè funzioni e quali statistiche ci può fornire.

Se vuoi scoprire un interessante aggiornamento ecco un'articolo per te.

Piccolo consiglio: ricorda che questo strumento è un mezzo, non il fine! Prima di guardare le statistiche fatti delle domande: devi avere chiaro che cosa vuoi sapere, altrimenti rischi di perderti in mezzo a insight e analisi che potrebbero non servire per i tuoi obiettivi.

A presto!

Note

Nota 1: Google assegna uno UserID univoco per ogni accoppiata browser / computer. Quindi se una persona utilizza 3 browser diversi sullo stesso computer sarà identificata come 3 "utenti" diversi, a maggior ragione se utilizza dispositivi diversi (ad esempio, pc, smartphone e tablet). Questo problema può essere risolto in due modi:

  1. Se la persona utilizza sempre Google Chrome con login effettuato su tutti i suoi dispositivi
  2. Implementando il tracking degli UserID nei siti con login
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